Descrizione
A compimento di un percorso intrapreso dal consiglio comunale dell’amministrazione comunale uscente, è stato intitolato oggi, 25 maggio 2024, a Franco Zeffirelli il giardino della Pinetina della Doccia, situato nella punta a nord del capoluogo vinciano, all’intersezione fra via G. Rossi e via Montalbano.
A fare gli onori di casa le autorità del Comune di Vinci, Sara Iallorenzi, la vicesindaca con delega alla cultura, Chiara Ciattini, assessora, nonché i rappresentanti del consiglio comunale, del Senato, delle associazioni culturali del paese e della Fondazione Franco Zeffirelli.
La Pinetina della Doccia è stata scelta dalla giunta comunale come punto privilegiato per l’intitolazione al regista poiché è posta ed esposta al passaggio di un gran numero di cittadini e turisti. L’ultimo tributo del Comune di Vinci a Franco Zeffirelli segue quello del 25 marzo 2023 (“Buon compleanno Franco. Le colonne sonore di una vita”, rappresentato al teatro di Vinci) nel quale sono stati celebrati i cento anni della nascita del regista; quella fu anche l’occasione per annunciare l’intitolazione avvenuta questa mattina.
“Franco Zeffirelli è stato una figura di spicco nel mondo dell’arte e della cultura, con un grande riconoscimento a livello internazionale – ha detto la vicesindaca, Sara Iallorenzi –. La sua grandezza può essere attribuita alla sua capacità di fondere insieme diverse forme d’arte, dalla regia teatrale e cinematografica alla scenografia, le sue opere erano immediatamente riconoscibili e amate da un pubblico globale.
La sua visione artistica è stata così vasta che il suo contributo al cinema e al teatro rimarrà nella storia”.
La relazione di Franco Zeffirelli con Vinci
Gian Franco Corsi nacque il 12 febbraio del 1923 da una relazione extraconiugale fra Ottorino Corsi, commerciante vinciano, e Alaide Garosi Cipriani, fiorentina.
Gian Franco Corsi, che divenne “Zeffirelli” al compimento della maggiore età, ebbe sempre frequenti contatti con Vinci, tanto che nel 1949 scrisse una lettera al primo sindaco della Vinci postbellica, Guido Masi, esortandolo a pensare a una Vinci dedicata a Leonardo e aperta ai visitatori, affinché potessero arrivare agilmente nel borgo per visitare le opere del Genio.
Scriveva infatti Zeffirelli: “bisogna che il rimbombo delle Celebrazioni [leonardiane] giunga in ogni parte del mondo e sia tale da far drizzare le orecchie ai pigri e indifferenti uomini di oggi”. E ancora: “A me pare che la cosa più semplice che possiate immaginare di fare è organizzare una mostra dei capolavori di Leonardo proprio nel Castello di Vinci, all’ombra del quale Leonardo nacque”.